Reset
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Reset
2005-08-25
Riassunto di Reset 91 (2005)
Reset speciale cinema:
Perché il cinema italiano non è industria? Perché manca quel prodotto «medio» capace di attrarre pubblico e critica? Come dovrebbe intervenire lo Stato? Quanto influisce il duopolio produttivo Rai-Medusa? Se sulla gravità della crisi i punti di vista confliggono, l¹accordo sulla terapia è unanime: ci vogliono più risorse ma per rafforzare le strutture produttive, meno autoreferenzialità
autoriale, più storie convincenti. Insomma, meno lagne e più mercato. E uno sguardo al modello francese.
Il forum: Reset con Vincenzo Cerami, Roberto Faenza, Paolo Mereghetti, Riccardo Tozzi.
Il confronto con l¹estero: Giandomenico Celata, Interviste a Emmanuel Goût, Francesco Gesualdi, Moira Mazzantini.
I produttori: Interviste a Domenico Procacci, Roberto Cicutto, Valerio De Paolis, Carlo Brancaleoni, Tilde Corsi. E sul problema delle coproduzioni italo-francesi interventi di Martine Marignac e Anne-Dominique Toussaint.
I registi: Interviste a Alessandro D¹Alatri, Ugo Gregoretti. E interventi di Leonardo Gandini, Serafino Murri, Vincenzo Marra, Daniele Vicari.
Gli sceneggiatori: Interviste a Francesco Scardamaglia e Stefano Rulli.
Quel che la politica può: Un saggio di Andrea Colasio e una intervista a Gaetano Blandini.
Le polemica: Goffredo Fofi contro chi vuole addomesticare la critica. E in particolare, contro Jean-Pierre Jeunet, regista di Amélie, che dice: "Per i critici francesi la mia Amélie era troppo felice".
Scenari: Il cinema tra la tv e la rete, una sinergia che produce opportunità e rischi: Interventi di Enrico Menduni, Michele Trimarchi, Italo Moscati. E una intervista a Peter Kruger.
L¹intervista: Un elogio del cinema civile di Ermanno Olmi